Bio

Biografia – Politica e istituzioni

Nel novembre 1975 Rutelli si è iscritto al Partito Radicale, divenendone nel 1979 Segretario di Roma e del Lazio e, nel 1980 (a 26 anni), Segretario Nazionale. Ha condotto molte iniziative a favore dei diritti civili e umani, della giustizia, dell’ambiente, promuovendo la cultura gandhiana della nonviolenza e la lotta contro la fame nel mondo e la malnutrizione. Tra le iniziative: si è fatto arrestare presso la centrale nucleare di Latina nell’estate 1981, al fine di ottenerne la chiusura; ha trascorso tre giorni in carcere; al termine di altre iniziative e di un referendum popolare, la centrale – insicura, secondo gli standard attuali – è stata definitivamente chiusa. Rutelli è stato pienamente prosciolto per il suo atto dimostrativo pacifico. A 29 anni, nel 1983, è eletto per la prima volta alla Camera dei Deputati. In occasione dei funerali del leader storico dei radicali, Marco Pannella, a Piazza Navona (maggio 2016) Rutelli ha ricordato i meriti storici per la democrazia italiana della vicenda del Partito Radicale, e ribadito la sua gratitudine per l’eccezionale esperienza politica e civile guidata da Pannella.

Nel corso della sua lunga attività parlamentare (1983-2013) ha concorso a molti e diversi provvedimenti legislativi, di indirizzo e controllo: dai primi passi a Montecitorio, ottenendo il finanziamento di 600 miliardi di lire per l’informatizzazione della giustizia; sino alle più recenti norme anticrimine sulla Banca dati del DNA, o all’introduzione della “cedolare secca” per gli affitti. Ha svolto a più riprese la funzione di capogruppo parlamentare.
Per il suo impegno in materia ambientale, è stato eletto Coordinatore Nazionale dei Verdi italiani e in seguito eletto leader del Gruppo parlamentare. Ambientalista riformatore, è stato nominato Ministro per l’Ambiente e le Aree Urbane del Governo Ciampi, per poi dimettersi dopo due giorni, nel 1993.

Designato alla guida della coalizione di centro-sinistra, L’Ulivo, ha sfidato nel 2001 Silvio Berlusconi nella corsa alla Presidenza del Consiglio. Durante la campagna elettorale “L’Ulivo per Rutelli” recuperò nei consensi ben dieci punti percentuali e ottenne oltre 16 milioni 400mila voti, perdendo la competizione elettorale per una differenza dell’1.4 %.
Il nuovo partito “La Margherita – Democrazia è Libertà” ottenne in quelle elezioni 5.4 milioni di voti. Rutelli ne è stato eletto Presidente, poi riconfermato nel 2004 e nel 2007.

Nel 2006 Rutelli è stato nominato Vice-Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro per i Beni e le Attività Culturali del governo Prodi, ricevendo anche la Delega per il Turismo, settore strategico di cui spesso si è occupato, specialmente per le politiche di sviluppo e competitività economica e di promozione del turismo culturale.
Quel governo portò il debito pubblico italiano al minimo storico degli ultimi decenni, sotto il 100% del PIL, e restituì credibilità all’Italia anche sui mercati internazionali (come indicatore, lo spread tra titoli di Stato italiani e Bund tedeschi era attorno a 30 punti). Come vicePremier e leader della Margherita, Rutelli ha promosso e fatto adottare politiche economiche e sociali innovative, quali la portabilità e rinegoziabilità dei mutui; la sensibile riduzione del “cuneo” fiscale per le imprese; la ‘quattordicesima’ per le pensioni più basse.
Rutelli è stato un deciso sostenitore della partecipazione dell’Italia negli impegni multilaterali deliberati dalla Comunità internazionale e nelle operazioni di peacekeeping e peace enforcing.

Con la sua leadership, La Margherita-DL ha operato aggregando una pluralità di culture politiche e personalità democratiche, riformatrici, cattoliche, liberali. Nelle elezioni generali del 2006 La Margherita-DL ha eletto 120 parlamentari, ed ha quindi contribuito nel 2008, con forte impegno di Rutelli, alla nascita del Partito Democratico.

Nel 2009 Rutelli ha pubblicato il libro “Lettere a un partito mai nato” (Mondadori) e quindi lasciato il PD per la prevalenza delle precedenti e minoritarie posizioni della sinistra, mantenendo buone relazioni personali.

A causa del comportamento dell’ex-tesoriere de La Margherita, la storia e i traguardi raggiunti dal partito sono stati per un breve periodo messi in ombra; ma subito gli inquirenti, e poi i giudici in primo e secondo grado ed infine la Corte di Cassazione hanno limpidamente stabilito che la Margherita è stata vittima dei reati di appropriazione indebita e Rutelli vittima di calunnia. Con la sentenza definitiva, emessa nel Dicembre 2017, è stata ottenuta la confisca del maltolto, con la sua diretta attribuzione allo Stato Italiano; inoltre, sono stati donati dal partito al Ministero dell’Economia – una “prima” nella storia della politica italiana – ben 6,5 milioni di euro dal residuo attivo della Margherita.

La Margherita è stata riconosciuta come un’eccellente “scuola politica”: hanno partecipato infatti all’esperienza di questo partito alcuni tra i più autorevoli esponenti della politica e delle istituzioni democratiche italiane (tra cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella).

Comments are closed.

0 %